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Il Ruolo Crescente dei Data Center nei Fabbisogni Energetici
15/10/2024

Il Ruolo Crescente dei Data Center nei Fabbisogni Energetici

Con l'aumento esponenziale dell'uso di dati e la necessità di elaborazione in tempo reale, i data center sono diventati infrastrutture centrali per la nostra economia digitale. Questi centri, che gestiscono il flusso di informazioni di piattaforme come servizi cloud, social media e intelligenza artificiale, richiedono quantità crescenti di energia. Secondo stime recenti, il settore IT rappresenta circa il 3% del consumo energetico globale, con i data center che contribuiscono a una parte significativa di questo fabbisogno. Il loro consumo energetico è previsto in crescita del 21% entro il 2030, alimentando preoccupazioni sul futuro della sostenibilità energetica.

Un singolo data center su larga scala può consumare energia pari a quella di una piccola città. Ad esempio, il più grande data center degli Stati Uniti, situato in Nevada, richiede circa 500 MW di potenza elettrica per mantenere operativi i suoi sistemi, una quantità di energia sufficiente per alimentare centinaia di migliaia di abitazioni. L'elevata domanda di energia sta spingendo le aziende tecnologiche a esplorare soluzioni più sostenibili e stabili, in particolare per affrontare le criticità legate alle fonti di energia rinnovabili intermittenti come l’eolico e il solare.

Il settore tecnologico è uno dei più sensibili a queste dinamiche: la continuità operativa dei data center è fondamentale per garantire la qualità del servizio. Interruzioni nell'alimentazione o instabilità nelle forniture possono avere impatti economici pesanti. Questo spiega perché colossi come Microsoft stiano guardando al nucleare come una potenziale soluzione, con l'obiettivo di ridurre l’impronta ecologica delle loro operazioni senza compromettere la continuità delle forniture.

Il nucleare, che negli ultimi decenni ha subito un rallentamento a causa di preoccupazioni legate alla sicurezza e all’impatto ambientale, sta vivendo una rinascita grazie a nuove tecnologie che ne migliorano l'efficienza e la sicurezza. Gli impianti di nuova generazione, come i Small Modular Reactors (SMR), promettono di ridurre i rischi e offrire un'alternativa stabile e sostenibile rispetto ai combustibili fossili.

I SMR, in particolare, rappresentano una svolta rispetto ai reattori nucleari tradizionali. Questi reattori più compatti, modulari e più facili da costruire rispetto alle centrali nucleari convenzionali, possono essere integrati in reti energetiche esistenti o utilizzati in progetti su scala più ridotta. Ciò li rende particolarmente adatti per alimentare infrastrutture come i data center, che necessitano di energia continua e a basse emissioni di carbonio. I reattori modulari possono inoltre essere posizionati vicino ai centri di consumo, riducendo le perdite legate alla trasmissione dell'elettricità su lunghe distanze.

Il fabbisogno di stabilità nelle forniture energetiche è cruciale per i data center. Interruzioni o instabilità nella rete possono causare downtime, con perdite economiche significative per le aziende che li utilizzano. I reattori nucleari, con una capacità operativa che si avvicina al 90%, possono offrire una fornitura continua di energia priva di emissioni di carbonio, rappresentando una soluzione ideale per questo settore.

Microsoft, attraverso il suo recente accordo per contribuire alla riattivazione dell'impianto di Three Mile Island, ha sottolineato l'importanza di trovare fonti energetiche a basso impatto ambientale per sostenere le proprie operazioni. L'azienda è già impegnata a diventare carbon negative entro il 2030 e a supportare il passaggio a un mix energetico più sostenibile, che potrebbe includere il nucleare come parte integrante delle sue strategie energetiche.

Il caso italiano è emblematico per comprendere la storia recente del nucleare in Europa. Dopo i due referendum del 1987 e del 2011, l’Italia ha deciso di abbandonare l’energia nucleare come fonte energetica. Tuttavia, prima di tale decisione, il Paese contava quattro centrali nucleari attive: Trino, Caorso, Latina e Garigliano, che complessivamente fornivano una quota importante del fabbisogno energetico nazionale.

  • Latina: In funzione dal 1963 al 1987, questa centrale era una delle prime a essere costruite in Italia. Generava circa 210 MW e utilizzava la tecnologia dei reattori a gas.
  • Caorso: Situata in Emilia-Romagna, questa centrale era la più moderna e potente del Paese, con una capacità di 860 MW. Venne chiusa definitivamente nel 1987.
  • Trino: Situata in Piemonte, questa centrale era una delle prime del Paese, con una capacità di 270 MW. Anche essa chiuse nel 1987.
  • Garigliano: Attiva dal 1964 al 1978, questa centrale generava circa 160 MW e utilizzava un reattore ad acqua bollente.

Oggi tutte queste centrali sono inattive e in fase di smantellamento. Nonostante il divieto attuale sulla costruzione di nuove centrali, negli ultimi anni si è riacceso il dibattito in Italia sulla possibilità di riprendere l’utilizzo del nucleare, anche in virtù dei recenti sviluppi tecnologici e della necessità di ridurre la dipendenza energetica dalle fonti fossili. I SMR sono visti da alcuni esperti come una soluzione che potrebbe essere implementata con maggiore consenso pubblico, grazie alla loro sicurezza migliorata e alla loro modularità.

Il tema dei fabbisogni energetici, e in particolare la crescente domanda di energia da parte dei data center, è stato al centro dell'ultimo convegno ANDAF, dove si è discusso del ruolo chiave delle nuove tecnologie, inclusa l'intelligenza artificiale (AI), nella gestione e ottimizzazione delle risorse energetiche. Durante l'intervento di Roberto Prioreschi, Managing Partner di Bain & Company, è emerso come l'AI sia già il "motore silenzioso" dietro gran parte delle nostre azioni quotidiane e come continuerà a essere fondamentale per la transizione energetica e la decarbonizzazione​.

L'intelligenza artificiale, in combinazione con tecnologie emergenti come la Generative AI (GenAI), sta trasformando radicalmente il modo in cui le aziende gestiscono i loro processi, inclusa l'efficienza energetica dei data center. Prioreschi ha sottolineato che l'integrazione di AI tradizionale e GenAI è in grado di abilitare significativi miglioramenti operativi, riducendo sprechi energetici e ottimizzando la distribuzione delle risorse. Questo è particolarmente rilevante per infrastrutture ad alta intensità energetica come i data center, che richiedono soluzioni sofisticate per gestire al meglio la domanda energetica e mantenere la continuità operativa​.

Secondo i dati presentati al convegno, il mercato globale dell'AI crescerà con un tasso composto annuo (CAGR) del 30%, passando da un valore di 0,8 miliardi di euro nel 2023 a circa 2,5 miliardi nel 2027 solo in Italia. Tuttavia, nonostante le previsioni di crescita, la penetrazione dell'AI nelle imprese italiane è ancora inferiore alla media europea, con ampi margini di miglioramento, soprattutto tra le PMI.

In parallelo alla diffusione dell'AI, è prevista una crescita esponenziale della capacità dei data center in Europa. Entro il 2030, si prevede che la capacità energetica richiesta dai data center crescerà fino a 1,3 GW in Italia, un dato che evidenzia il forte incremento della domanda interna di servizi digitali. Milano, in particolare, potrebbe emergere come uno dei principali hub europei per i data center, grazie alla sua posizione geografica e al vantaggio competitivo in termini di costi infrastrutturali rispetto a mercati consolidati come Londra, Francoforte e Amsterdam.

Questa crescita pone l'Italia in una posizione favorevole per diventare un "Next Digital Infra Hub" a livello europeo, ma richiede investimenti significativi in nuove infrastrutture e soluzioni energetiche. La sostenibilità dei data center sarà una delle priorità principali, con la necessità di ricorrere a fonti di energia pulita, come il solare e il nucleare, per soddisfare la crescente domanda senza aggravare l’impatto ambientale.

L'aumento della domanda energetica da parte dei data center e il parallelo sviluppo dell'intelligenza artificiale offrono all'Italia un'opportunità unica per assumere un ruolo di leadership in Europa. Tuttavia, per cogliere appieno questo potenziale, sarà essenziale investire in nuove infrastrutture energetiche e tecnologiche, oltre che promuovere l'adozione di soluzioni sostenibili come il nucleare e l'AI per la gestione efficiente delle risorse energetiche.