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Mercato del Vino - Trend 2025
08/07/2025

Mercato del Vino - Trend 2025 - Business Services

Il mercato del vino europeo e italiano attraversa una fase critica, determinata da un mix esplosivo di elementi macroeconomici, geopolitici e strutturali. L’Italia, in particolare, si trova a gestire una crisi di sovrapproduzione senza precedenti – oltre 40 milioni di ettolitri di vino invenduto nelle cantine – che, combinata a un rallentamento dell’export e al cambiamento dei comportamenti di consumo, sta generando un impatto diretto sulla marginalità dell’intera filiera.
Le dinamiche attuali impongono un ripensamento del posizionamento competitivo del settore. In un contesto di crescita del mercato europeo (+7,1% CAGR atteso al 2030), l’Italia rischia di perdere terreno competitivo a causa di inefficienze strutturali e dipendenza da mercati esteri oggi instabili (USA in primis).

DIMENSIONI DI MERCATO E DINAMICHE DI CRESCITA

Europa

  • Valore del mercato vinicolo nel 2024: circa USD 231 miliardi
  • Quota sul mercato globale: 44,9%
  • Tasso di crescita annuo composto (CAGR) previsto 2025–2030: tra il 4,6% e il 7,1%
  • Driver principali: incremento della domanda di vini spumanti, biologici e premium; forte penetrazione nei segmenti horeca e turismo enogastronomico

Italia

  • Fatturato 2024: circa € 42 miliardi
  • Export: oltre € 8 miliardi, di cui € 2 miliardi verso il mercato statunitense
  • CAGR atteso 2025–2030: 7,5%
  • Produzione 2024: circa 50 milioni di ettolitri; giacenze 2025: oltre 40 milioni di ettolitri

FATTORI DI STRESS E CRITICITA' SISTEMICHE

Sovrapproduzione
L’attuale livello delle giacenze crea pressione a ribasso sui prezzi e sugli stock, riducendo la liquidità disponibile per molti produttori, in particolare per le PMI del Centro-Sud Italia. Le misure straordinarie come vendemmia verde e distillazione di crisi sono necessarie ma richiedono tempistiche rapide e risorse pubbliche.

Export in calo
Le esportazioni verso gli Stati Uniti, primo mercato extra-UE per il vino italiano, sono diminuite del 7,5% su base annua nel primo quadrimestre 2025 a causa dell’introduzione di dazi compresi tra il 10% e il 20%, con rischio di escalation fino al 200% su alcuni prodotti a denominazione.

Calo della domanda interna
Il consumo pro capite di vino in Italia è in declino, soprattutto nelle fasce più giovani, a vantaggio di bevande alternative e trend no/low alcohol. La componente culturale del vino come prodotto quotidiano sta progressivamente scomparendo, sostituita da logiche di consumo esperienziale.

Competizione internazionale
Il rafforzamento dell’euro e la crescita di nuovi player internazionali (Cile, Australia, USA, Georgia) aumentano la pressione competitiva sia in termini di prezzo che di posizionamento.

EVOLUZIONE DELLA DOMANDA

I driver della domanda stanno cambiando: sostenibilità, trasparenza, tracciabilità e packaging innovativi sono diventati criteri di scelta rilevanti, soprattutto per i consumatori under 40. Le vendite di vini biologici e a bassa gradazione sono in crescita sostenuta (+9,3% YoY secondo stime Nomisma Wine Monitor 2024).

Il canale horeca mantiene una funzione centrale, ma cresce l’importanza del direct-to-consumer, anche tramite piattaforme digitali. L’export resta il principale volano per la crescita, ma deve essere supportato da strategie di diversificazione geografica e di riposizionamento.

RACCOMANDAZIONI STRATEGICHE

Razionalizzazione dell’offerta
Interventi strutturali sulla filiera per ridurre l’eccesso produttivo, attraverso incentivi pubblici per la vendemmia verde, la distillazione di crisi e la conversione varietale.

Diversificazione dei mercati di sbocco
Ridurre la dipendenza da mercati geopoliticamente instabili (USA) a favore di destinazioni emergenti con potenziale inespresso (Corea del Sud, Vietnam, Brasile). Servono accordi bilaterali mirati e strategie di promozione integrate.

Valorizzazione del premium e dell’originario
Riposizionare le produzioni DOP/IGP italiane su segmenti ad alto margine, puntando su autenticità, storytelling territoriale e tracciabilità. Le denominazioni devono essere strumenti di competitività, non solo garanzie formali.

Sostenibilità e finanza ESG
Favorire l’accesso a canali di finanziamento ESG attraverso la misurazione e certificazione degli impatti ambientali. L’interesse crescente dei fondi green verso il settore agroalimentare può rappresentare un’opportunità per aziende virtuose e innovative.

Il mercato europeo del vino è in crescita, ma l’Italia rischia di non capitalizzare il proprio vantaggio competitivo se non interviene con urgenza per correggere le distorsioni strutturali. La presenza di oltre 40 milioni di ettolitri invenduti non è solo un dato tecnico, ma un indicatore di sistema. In un settore dove l’equilibrio domanda-offerta è fondamentale, la mancata capacità di adattamento alle nuove dinamiche globali potrebbe generare effetti duraturi in termini di perdita di quota di mercato, valore e attrattività per gli investitori.

La filiera del vino italiano rimane un asset strategico per l’economia nazionale, ma richiede visione, governance di settore e approccio industriale. In assenza di un cambio di passo, il rischio è di trasformare una leadership storica in un’occasione mancata.