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Italy Market Update – Q3 2025
11/11/2025

Italy Market Update – Q3 2025 - Business Services

Nel terzo trimestre del 2025 l’economia italiana ha mostrato segnali di progressivo rallentamento, con una crescita del PIL sostanzialmente stabile e un contesto industriale indebolito dalla contrazione dell’export verso i mercati extra-UE. L’inflazione si è mantenuta al 1,6% a settembre, confermando uno scenario di stagnazione a bassa inflazione in un contesto di politica monetaria restrittiva.

Nonostante il rallentamento macroeconomico, l’ecosistema del private capital italiano continua a mostrare una notevole capacità di adattamento, sostenuto da livelli di liquidità ancora elevati e da un orientamento selettivo verso asset resilienti e settori ad alto potenziale di crescita.

Private Equity e M&A: selettività in aumento e focus industriale

Nel periodo in esame, il mercato domestico ha registrato un calo nei volumi ma una sostanziale tenuta nei valori medi di transazione. Secondo PitchBook, il deal value del private equity ha raggiunto € 15,2Mld, con 163 operazioni e un deal size mediano di € 6,3Mln, mentre il comparto venture capital si è attestato su € 7,4Mld, sostenuto da investimenti nei settori digital e green tech.

L’evoluzione recente mostra una crescente polarizzazione: da un lato, il mid-market italiano resta il principale bacino di attività; dall’altro, emergono operazioni di scala significativa che confermano l’interesse degli investitori internazionali verso asset strategici.

Tra i deal più rilevanti del 2025:

  • Ares Management ha acquisito una partecipazione del 20% in Plenitude S.p.A. (ENI) per circa € 2Mld, valorizzando la controllata energetica intorno a € 10Mld. L’operazione riflette l’interesse del private capital internazionale verso le infrastrutture energetiche integrate e i modelli di business orientati alla transizione sostenibile.
  • Sixth Street Partners ha rilevato il 38% di Sorgenia S.p.A. in un’operazione del valore complessivo di € 4,6Mld, rafforzando la capitalizzazione del player italiano delle rinnovabili e accelerando il piano di espansione della capacità installata.
  • Sul fronte bancario, il tentativo di Banca Monte dei Paschi di Siena di acquisire Mediobanca (offerta da € 13,3Mld) ha rappresentato un segnale di riorganizzazione strutturale nel settore finanziario domestico, in un contesto di crescente pressione competitiva e regolamentare.

Questi casi evidenziano un trend trasversale: la capitalizzazione degli asset italiani è sostenuta da un mix di qualità industriale, visibilità sui flussi e attrattività strategica. Anche nel mid-market, le operazioni si concentrano sempre più su imprese con capacità di generare cassa, governance solida e piani di crescita internazionali.

Fundraising e disponibilità di capitale

Sul fronte della raccolta, il mercato ha registrato € 1,1Mld nel periodo, con una contrazione rispetto al 2024 ma con un profilo qualitativo elevato. I principali gestori italiani e paneuropei continuano a focalizzarsi su fondi specializzati per settore (energy transition, healthcare, software B2B), con un significativo accumulo di capitale non ancora allocato.

Secondo PitchBook, la dry powder disponibile in Italia supera i € 10Mld, in gran parte associata a veicoli vintage 2022–2023. Ciò indica che la liquidità rimane ampia, ma si muove in modo selettivo verso asset con un posizionamento competitivo chiaro e prospettive di redditività sostenibile.

Mercati pubblici e venture capital: resilienza e consolidamento

Il comparto dei mercati quotati ha registrato un rendimento YTD del 25%, sostenuto da un aumento delle IPO — 12 nel trimestre, principalmente nel segmento delle PMI innovative — e da una stabilità dei multipli medi (P/E 13,4x).
Nel venture capital, il capitale si concentra su operazioni growth in ambito AI, cleantech e digital infrastructure, con casi emblematici come Datrix, Energy Dome e iGenius, che continuano ad attrarre round internazionali da operatori quali 360 Capital, CDP Venture Capital e Eurazeo.

Outlook 2026: mercato più maturo, minore volatilità

L’outlook per il 2026 è improntato alla prudenza. Gli operatori si attendono un contesto meno dinamico in termini di volumi, ma più maturo sul piano della qualità degli asset e della struttura delle operazioni.
Il focus si sposta su modelli industriali scalabili, cash generative e integrabili a livello europeo, in particolare nei settori digital, infrastrutturale e manifatturiero avanzato.

Per gli investitori, l’Italia rimane un mercato di nicchia ma competitivo; per le imprese target, cresce la necessità di prepararsi a processi di investimento più rigorosi, caratterizzati da due diligence approfondite e valutazioni fortemente guidate dai fondamentali industriali.

Il Q3 2025 segna un punto di equilibrio tra rallentamento macroeconomico e consolidamento strutturale del private capital italiano. Il capitale resta disponibile, ma la selettività è ormai un fattore determinante.
Le imprese che sapranno posizionarsi come piattaforme industriali solide, sostenibili e internazionalmente credibili continueranno ad attrarre investitori.